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Decarbonizzare il trasporto. Il rapporto STEMI.

Decarbonizzare il trasporto. Il rapporto STEMI.

Il 22 aprile 2022 è stato presentato il rapporto STEMI “Decarbonizzare il trasporto”.

Le basi scientifiche disponibili sul fenomeno del cambiamento climatico hanno dimostrato l’assoluta necessità di mantenere in futuro la crescita della temperatura media del Pianeta tra 1,5 e 2,0°C, facendo il possibile per restare nei valori inferiori di questa forchetta.

L’Accordo di Parigi del 2015 ha condotto all’adozione di una legge europea sul clima che impegna l’Unione Europea a raggiungere entro il 2030 una riduzione del 55% delle emissioni climalteranti rispetto al 1990 ed entro il 2050 una riduzione del 100% delle emissioni climalteranti (la c.d. neutralità climatica).

Per conseguire tali obiettivi di riduzione delle emissioni la Commissione europea ha presentato diverse proposte settoriali, tra cui si segnalano quelle connesse al cosiddetto “Pacchetto Fit for 55”.

Inoltre gli obbiettivi di riduzione delle emissioni si inseriscono all’interno dell’Agenda 2030 dell’Organizzazione delle Nazioni Unite e dei 17 Sustainable Development Goals (SDGs), tenendo conto in modo interconnesso di molteplici obiettivi, come: la sicurezza e l’accessibilità dei trasporti, la riduzione delle emissioni di inquinanti locali, la riduzione delle congestioni del traffico, la sicurezza energetica, la connettività, lo sviluppo industriale, la crescita economica, l’equità e la creazione di occupazione dignitosa.

E’ importante sottolineare come questa trasformazione epocale aprirà grandissime nuove opportunità di crescita, ma anche dei rischi dovuti ad attività economiche o a processi produttivi che dovranno essere profondamente ristrutturati entro il 2050.

In Italia, il settore dei trasporti era responsabile nel 2019 (ultimo anno pre- Covid) del 25,2% delle emissioni totali di gas ad effetto serra e del 30,7%delle emissioni totali di CO2.

Il 92,6% di tali emissioni sono attribuibili al trasporto stradale.

Peraltro, se in Italia le emissioni si sono ridotte dal 1990 al 2019 del 19%, i trasporti sono uno dei pochi settori che hanno riportato una crescita di emissioni (+3,2% rispetto al 1990), congiuntamente a quelli residenziale, dei servizi e dei rifiuti.

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La grande importanza del settore dei trasporti nel quadro delle emissioni nazionali e la sua fortissima dipendenza dai combustibili fossili ne fanno il settore cardine della strategia di riduzione delle emissioni.

L’Italia ha un sistema di trasporto che presenta una serie di deficit e distorsioni strutturali che vanno corretti e che devono essere affrontati insieme, a causa delle loro profonde interrelazioni.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), accompagnato dalle programmazioni dei fondi di bilancio ordinario e della coesione, cerca di rispondere ad alcune di queste criticità, sostenendo l’avvio di una profonda riforma del sistema della mobilità.

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La decarbonizzazione dei veicoli è uno dei fattori principali per conseguire nel modo più efficiente l’obiettivo di ridurre del 55% le emissioni di gas serra entro il 2030.

Già con il mix energetico attuale, la sostituzione dei veicoli a combustione interna con veicoli elettrici comporterebbe per l’Italia la riduzione delle emissioni del trasporto leggero su strada del 50%.

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Analizzeremo la strategia di decarbonizzazione del trasporto stradale.

***** Decarbonizzare il trasporto stradale *****

Il rapporto analizza la quota di emissioni e le tecnologie disponibili per i vari settori del trasporto stradale.

Quota di emissioni:

  • Automobili 39,8 milioni
  • Trasporto pubblico locale 0,1 milioni
  • Veicoli commerciali leggeri 3,7 milioni

Le tecnologie disponibili:

  • Motori a combustione accoppiati a motori elettrici ovvero veicoli ibridi (HEV) e veicoli ibridi plug-in (PHEV)
  • Motori completamente elettrici (BEV)
  • Nuovi combustibili quali il l’idrogeno, il metano e il biometano, i biocombustibili e gli idrocarburi sintetici

Per quanto concerne le automobili oggi sul mercato ci sono soluzioni alternative al motore a combustione interna.

Indubbiamente la tecnologia più sviluppata è quella dei motori a combustione accoppiati a motori elettrici e dei motori completamente elettrici.

Sono disponibili anche automobili alimentate da nuovi combustibili ma in termini di prezzo di acquisto e di prestazioni le due motorizzazioni non sono assimilabili.

Paragonando infatti un veicolo con motore elettrico con un veicolo con motore alimentato ad idrogeno abbiamo rispettivamente le seguenti differenze economiche e prestazioni:

  • Ampia gamma di veicoli // bassa gamma di veicoli
  • Elevata efficenza (70-90%) // bassa efficenza (25-35%)
  • Rete di distribuzione elettrica presente // rete di distribuzione dell’idrogeno assente

In sintesi per quanto concerne le automobili la soluzione sembra essere il passaggio di quanti più veicoli possibili al motore elettrico tenendo conto però che ad oggi devono essere abbattuti i costi iniziali di acquisto dei veicoli ancora troppo alti per le fasce medio-basse e deve essere ampliata la rete di ricarica sul territorio nazionale.

Per quanto concerne il trasporto commerciale leggero presenta un profilo del tutto paragonabile a quello delle automobili.

Per quanto concerne il trasporto pubblico locale è necessario fare una premessa.

Questa tipologia di trasporti deve essere differenziata tra le percorrenza prettamente urbane e sub urbano (assimilabili alle automobili e al trasporto commerciale leggero) e le percorrenza extra urbane (assimilabili al trasporto commerciale pesante).

Nel primo caso infatti grazie alle basse percorrenze e alle lunghe soste i motori elettrici possono essere la scelta più idonea.

Nel secondo caso invece a causa delle lunghe percorrenze e delle brevi soste è necessario avere un motore con autonomia maggiore e l’utilizzo di motori alimentati a carburanti alternativi potrebbe essere la scelta più idonea motivo per il quale molte case costruttrici stanno ampliando la produzione in questo senso.

Infine per quanto concerne i motocicli ma più in generale la mobilità leggera ad es. biciclette e monopattini l’elettrificazione è già una realtà commerciale molto diffusa sviluppatasi grazie all’utilizzo di batterie piccole e dai costi contenuti e dalla possibilità di ricarica su prese normali in tempi molto rapidi.

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Quali sono i punti cardine?

  • Abbassare i costi di acquisto iniziali dei veicoli
  • Ampliare la rete di ricarica
  • Incentivare la mobilità sostenibile e disincentivare la mobilità tradizionale
  • Nuove opportunità di sviluppo della produzione
  • Riconvertire la filiera produttiva dei componenti verso la mobilità elettrica

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La presentazione riguardante la decarbonizzazione del trasporto stradale presentata da Nicola Armaroli (Consiglio Nazionale di Ricerca) si conclude con una domanda (o forse una provocazione!):

“Abbiamo un grande problema o una grande opportunità?”

Voi cosa ne pensate?