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Caro gasolio e Mobility Management

L’aumento del costo dei carburanti e lubrificanti del quale siamo stati investiti negli ultimi giorni deve farci ragionare sull’importanza per le aziende di introdurre progetti di Mobility Management al fine di sostenere i propri dipendenti che dovranno fare fronte, per l’appunto, all’aumento dei costi per spostarsi da casa al lavoro. 

Secondo il censimento permanente della popolazione pubblicato da ISTAT nel 2019 sono 30.214.401 le persone che effettuano spostamenti quotidiani per recarsi al luogo di studio o di lavoro, ossia il 50,7% della popolazione residente.

Il 67,9% delle persone si sposta quotidianamente per motivi di lavoro, il restante 32,1% per recarsi al luogo di studio.

Sul totale degli spostamenti (30.214.401), il 57,5% (17.384.822) viene effettuato all’interno dello stesso comune di dimora abituale e il 42,5% (12.829.579) fuori dal comune.

Sul totale degli spostamenti per lavoro (20.517.799) il 51,3% (10.527.723) viene effettuato all’interno dello stesso comune di dimora abituale e il 48,7% (9.990.076) fuori dal comune.
Inoltre secondo il rapporto “La sfida della qualità dell’aria nelle città Italiane” pubblicato da Fondazione Sviluppo Sostenibile nel 2017 oltre 9 persone su 10 effettuano quotidianamente spostamenti per motivi di lavoro su distanze inferiori ai 50 km.

Prendiamo quindi in esame un dipendente che 5 giorni alla settimana si sposta percorrendo 50 km al giorno per spostarsi da casa al lavoro.

Secondo i dati di Auto Scout mediamente una macchina consuma consuma 7,5 litri per 100 km, pari a 13 chilometri al litro.

Tenendo conto di questi dati una persona che percorre 250 km alla settimana per spostarsi da casa al lavoro oggi con il costo del gasolio a 2,342 euro/litro conto i 1,632 euro/litro del mese di gennaio 2022 deve farsi carico di una differenza di oltre 60 euro al mese. 

Le aziende non potranno rimanere indifferenti a questa problematica.

Il Mobility Manager potrà individuare una delle seguenti misure atte al contenimento dei costi:

  • Incentivazione all’utilizzo dei servizi di sharing mobility
  • Incentivazione all’utilizzo della mobilità ciclabile
  • Incentivazione all’utilizzo del trasporto pubblico 
  • Introduzione di un servizio di navette aziendali
  • Introduzione o aumento dello smart working
  • Utilizzo del car pooling aziendale

Ricordiamo che in deroga all’art. 51 del “Testo unico della imposte sui redditi”, non sono tassate le prestazione di trasporto collettivo, senza alcun limite, rese dal datore di lavoro ai dipendenti anche se affidate a terzi ivi compresi gli esercenti servizi pubblici.

Questo vuol dire che nel caso in cui l’azienda metta a disposizione un servizio dedicato o incentivi l’utilizzo dei mezzi condivisi tali prestazioni non sono tassate.

La facilitazione degli spostamenti casa – lavoro rientra nei programmi di Work Life Balance e Welfare con risultati apprezzabili e misurabili in termini di aumento della produttività, della riduzione dell’assenteismo e della capacità attrattiva dell’azienda verso nuovi talenti.